Bosa. Un passo oltre… schemi e pregiudizi

di Suor Francesca Donzelli

Sembrava quasi impossibile già il primo anno. E invece, per la terza volta, siamo riusciti a realizzare un progetto davvero speciale che si chiama “Un passo oltre” e che avvicina due “mondi” o, meglio, due comunità, che possono arricchirsi vicendevolmente sia in umanità che in rispetto. Il progetto è stato promosso dal Dipartimento di Religione Cattolica dell’IIS G.A. Pischedda di Bosa con il sostegno e l’appoggio del Dirigente scolastico e ha visto concentrarsi, in una settimana, diversi tipi di esperienze e iniziative rivolte agli alunni delle classi quarte del nostro Istituto. Tutte hanno avuto lo scopo di innescare riflessioni profonde sul tema della dignità umana. Infatti, già negli anni passati, ci siamo resi conto di come sia facile incorrere in una retorica sterile su questo tema mentre invece, quando agli studenti viene posta davanti la realtà umana dell’errore e dello sbaglio, subito si accendono discussioni su come approcciarsi a queste situazioni e alle persone che le vivono e che tipo di trattamento andrebbe riservato loro. E purtroppo, spesso, rimangono ancorati sul livello “di ciò che la persona ha fatto di male” non riuscendo a guardare più in là, né a cogliere il valore inalienabile che la persona ha in sé e per sé. Esso è valore sostanziale nel cristianesimo e valore fondante del nostro Ordinamento giuridico chiaramente espresso nella Costituzione.  

Il progetto, realizzato nella settimana dal 10 al 15 febbraio, ha visto coinvolte diverse persone e diverse Enti. Suor Nicoletta Vessoni, responsabile Nazionale USMI per la Pastorale carceraria, è passata in tutte le classi coinvolte per un incontro ravvicinato con gli alunni. Lei, che è attualmente volontaria presso la Casa di Reclusione di Catanzaro e da anni all’interno di questo ambiente, ha riportato storie di vita, risposto alle domande degli studenti, aperto una finestra concreta sul mondo del carcere. I temi emersi più spesso sono stati quelli relativi alla condizione dei detenuti, alle loro possibilità concrete di vita, alla reale difficoltà di accettare i propri errori e trovare vie di rinascita. Altri due eventi hanno arricchito la conoscenza di questo mondo: un’uscita presso la Casa di Reclusione di Alghero e la Comunità “Don Graziano Muntoni” di Sassari che cerca di dare nuove occasioni di lavoro a chi, finita la detenzione, deve ricominciare. Durante questa uscita gli alunni hanno avuto la possibilità di confrontarsi direttamente con i detenuti, di guardarli negli occhi, fare loro domande e comprendere che, forse, la realtà è superiore all’idea! Infine, nella giornata di venerdì 15 febbraio è stato organizzato un incontro nell’Aula Magna del Liceo di Bosa, dove era presente un detenuto in semilibertà, che ha svolto un percorso di giustizia riparativa volta alla riconciliazione con la parte offesa e altre figure che prestano servizio in carcere o con i detenuti: Don Gaetano Galia, Cappellano del carcere di Bancali, Don Andrea Marongiu, Cappellano del carcere di Alghero, Giusy Pisanu, educatrice, la polizia penitenziaria della CR di Alghero. Ne è uscita una polifonia di racconti, esperienze e narrazioni da diverse prospettive molto coinvolgente e stimolante. La meraviglia è stata vedere come muri e pregiudizi si sono abbattuti attraverso la “forza” dell’incontro. Illuminanti sono le parole di un alunno: “Ho capito che il carcere non è solo il luogo in cui si punisce chi ha commesso reati. Questo dovrebbe essere il luogo di riflessione e cambiamento per i detenuti. Spesso ci dimentichiamo che dentro ci sono persone che hanno commesso errori gravi e stanno pagando per questi. Ma tutti, nella vita, sbagliamo. Più che giudicare la società dovrebbe impegnarsi a offrire l’opportunità di ricominciare”. Ricominciare, dare una seconda possibilità, rialzarsi. Parole chiave che gli alunni hanno riscoperto in questi giorni e di cui, speriamo, compreso la portata umana anche per la loro vita. Grazie, dunque, a tutti quelli che hanno contribuito alla realizzazione di “un passo oltre” nella speranza di darci appuntamento al prossimo anno.

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