di Marco Sanna
Da novant’anni La Piccola Casa della Divina Provvidenza, meglio nota come Cottolengo, è entrata nella vita della nostra città di Bosa. Nel 1932 venne, infatti, inaugurata ufficialmente la succursale di Bosa, facente capo alla Casa Madre di Torino, realizzata grazie ad un lascito della nobildonna Italina Parpaglia Demuro. In questi novant’anni la Casa, più volte ampliata e ammodernata per renderla sempre più confortevole per chi ci abita, ha conosciuto la presenza di centinaia di religiose ed ospiti; così vengono definite le persone svantaggiate che vi abitano: disabili ed anziani. Attualmente vivono nella Piccola Casa 5 suore e circa trenta ospiti. Vi prestano servizio varie figure professionali (fisioterapista, educatori, cuochi, infermieri, operatori polivalenti), giovani del servizio civile e volontari.
Le giornate al Cottolengo sono scandite da una serie di attività programmate, che hanno inizio la mattina, dopo la colazione, e proseguono fino all’ora di pranzo e il pomeriggio fino all’ora di cena.
Si dà la possibilità agli ospiti di leggere (chi è in grado) e sfogliare giornali e riviste e di guardare i programmi televisivi; particolarmente apprezzati i documentari e i cartoni animati. I più autonomi seguono i programmi televisivi anche dopo cena.
A fine settimana viene, inoltre, proiettato un film che gli ospiti vedono insieme alle religiose.
La riabilitazione è svolta tutti i giorni individualmente ed ha lo scopo di mantenere la persona in attività fisica e di correggere i comportamenti motori non idonei.
Sono quotidiani anche i “laboratori” di decoupage e manipolazione, l’uso di costruzioni e giochi che sviluppano l’attività motoria fine ed il mantenimento di attività logiche associative. Queste iniziative si svolgono insieme agli educatori ed ai ragazzi del Servizio Civile.
Nell’ottica della cura della persona periodicamente accede al Cottolengo una parrucchiera; i dipendenti provvedono al taglio dei capelli e della barba degli uomini e alla cura delle mani di tutti gli ospiti.
In alcuni periodi dell’anno viene assicurata la catechesi speciale, mentre la partecipazione alla messa e la recita del Rosario sono garantite almeno una volta alla settimana.
Alcune iniziative, interrotte a causa della pandemia, che verranno presto riattivate, si svolgevano anche al di fuori della struttura, come ad esempio passeggiate con gli operatori, gite al mare e, soprattutto, la partecipazione in maschera al carnevale bosano.
Le giornate sono arricchite, talvolta, dalla presenza di volontari che trascorrono parte del loro tempo in amicizia con gli ospiti, supportandoli nelle loro necessità o, semplicemente, scambiando due chiacchiere.
I servizi e le attività svolte all’interno del Cottolengo sono caratterizzate da un’attenzione premurosa verso la persona, salvaguardando sempre la sua autonomia, le sue potenzialità a la capacità di autodeterminazione. Anche nella cura della persona e durante i pasti si rispettano i margini di autonomia di ciascuno degli assistiti. Gli ospiti, perciò, non sono oggetto passivo di un servizio, ma persone con una propria dignità, con le quali si instaurano rapporti personali.